A CACCIA SUL GRANDE FIUME

NOVEMBRE_ “La ricerca”
Trovato!! Il filo sbobinava, sentivo il piombo andare andare..stock!
Canalone con buca a filo corrente, fondale duro.
Sono all’inizio di un curvone che gira il corso a sinistra, qua sassi, di la spiaggione. Osservo la corrente a 20mt da me, corre a tutto spiano. Grande gioia nel constatare che il fondale sembrava davvero pulito, aspetto per niente scontato. Ecco, il fango sulla sponda era in sabbie mobili mood. La riva leggermente, per essere sarcastici, in discesa, ma lì sicuramente c’erano pesci. L’inverno si avvicinava e questo poteva essere un posto buono per le temperature rigide.
Sulla mia sinistra un rettilineo di sabbia, sulla destra il cuore della curva. Io lì in mezzo, non è più sabbia ma terra dura e sassi. Il canalone a 20-30 mt, appena sulla mia destra sembra allargarsi, creando una sorta di buca a pochi metri dalla riva. Questa fase di ricerca mi eccita da morire.
Trovato, pensato, pasturato.
Non c’è barca e neanche deeper, solo km di studio, voglia e speranza.
Lo studio sono incursioni su e giù per l’argine, cesoia tra i denti e decine e decine di lanci per interpretare il fondale, plumbing a manetta insomma.
Un pensiero veloce su dove penso di intercettare il pesce e su dove ho la possibilità di calare le canne.
La voglia sono stivali nel fango fino quasi al ginocchio, una vanga e trasporto di bancali per non sprofondare con l’accampamento.
Ultimo non per importanza, un cane e una macchina da lavare ogni volta che si va. Non si paga un ticket, questo è il prezzo da pagare.
Siamo quasi a fine novembre.
Per 2 settimane circa, due volte ogni 7 giorni, fioccato e boilies.
E una settimana di sole palline, per tre volte in generose quantità.
Il fioccato lo trovo un ottimo alleato per richiamare pesci e in particolare carpe, in fiume (in realtà anche in grandi laghi si è dimostrata una gran tattica). Palle più o meno compatte che preparo sempre in loco, con l’acqua del posto. Se ritengo opportuno utilizzo una percentuale di mix secco delle boilies utilizzate in pastura; questo a mio parere trova il suo senso in profondità più importanti e senza particolari ostacoli. Nei bassi fondali, in prossimità di sassaie che scendono preferisco delle palle meno resistenti che piano piano fioccheranno lungo la corrente a richiamo dei pesci in risalita. Stesso discorso vale per le piante sommerse, la palla si incastrerà tra le ramaglie e il lieve sbattere su di esse della corrente provocherà uno sfioccamento, bello proprio.
Il fioccato attira, le palline devono nutrire. Sono necessarie discrete quantità. Prediligo dei birdfood e utilizzo per lo piu due varianti un fishmeal e uno spice aromatizzato alla frutta. Il primo deve essere in quantità da saziare tutto il pesciame, soprattutto i gatti, il secondo sembra piacere molto ai grossi barbi. Questa strategia, gestita in base alle due considerazioni sopra, sembra permettermi di arrivare a catturare le carpe.
Eh direte voi, grazie al…
Ma in fiume non è scontato riuscire a selezionare il nostro pesce target. Gatti e Barbi sono sempre più numerosi oltre che affamati davvero!
15 DICEMBRE_ “Il Pioppeto”
Sessione 1 – 3h di pesca
Il fango è colla, dopo 20 min sono da buttare in lavatrice; qualche ora a disposizione e un’altra poi per lavarmi. Lea è piena di fango fino al muso ma corre come una forsennata, è un piacere vederla scheggiare nei rettilinei del pioppeto alle mie spalle.
3 ore, pesci gatto e barbi come in un video gioco, pazzesco.
Niente carpe ma il pesce c’è ed è in attività, son contento.

20 DICEMBRE_ “Il pioppeto”
Sessione 2 – 4h di pesca
Sono determinato, l’aria punge ma il sole regala positività. Sono le ore più calde, il pesce si muove.
Armo due canne, buca e primo scalino. Squidor base fishmeal singola del 20, Magic Fruit base spice singola sempre del 20.
Arriva la mia prima carpa sullo spot, dopo circa 30 min, sul primo scalino. La pura teoria diventa pratica: ore calde, pesce nel sottoriva a cibarsi.
Non enorme, ma sono arrivate le carpe.
Incredibile come anche con temperature non di certo da tintarella c’è ancora un sacco di pesce in giro.
Sono comunque soddisfatto, le pulizie dal fango saranno più piacevoli.
Il primo target, catturare una carpa è centrato. È ora di alzare l’asticella.

23 DICEMBRE_ “Il pioppeto”
Sessione 3 – 4h di pesca
È l’antivigilia di Natale, vado a prendermi il mio regalo.
Il tempo è dalla mia parte, decido di sfruttare le ore più calde per fermarmi fino a poco dopo il calar della sera, che in questo periodo ahimè è intorno alle 17, anche un po’ prima.
Pesco sempre con due canne, nel silenzio dell’inverno non voglio essere invadente.
Un caffè caldo, un dolcino tipico natalizio e purtroppo la sessione scorre senza momenti esaltanti. Sta calando il buio, maledettamente veloce in questo periodo e zzzzzzzzzz….
È la frizione, un rumore che preferiso decisamente a quello acustico degli avvisatori; in pescate veloci e soprattutto pescando molto vicino alla riva cerco di evitare qualsiasi rumore artificiale.
Brucia questa cazzo di frizione; è la canna nella buca, ci saranno quasi 10 mt, ce n’è di spazio dove correre.
Un combattimento di fiume, un esemplare possente di circa 14 kg entra nel guadino; un urlo squarcia il cielo ormai buio.
Foto di rito, il mio regalo.
Rilascio, il suo regalo.
Dopo il rilascio non sento più le mani, sono pezzi di ghiaccio. Sarà uno spasso smontare i picchetti incollati ormai al fango, il brolly e tutto il resto dell’attrezzatura.

12 GENNAIO_ “Il pioppeto”
Sessione 4 – 24h di pesca
Ho una matta voglia di una notturna invernale vera. Del rosso calore della stufetta, del litigare con la Lea per prendere lo spazio più caldo della tenda, del ghiaccio fuori e del silenzio assoluto. Del caffe della mattina che berrai bollente, la tazza che brucia, le mani congelate. Più ore di buio che di luce. E l’umidità, di casa mia.
Dopo l’ultima cattura ho lasciato riposare il posto. Penso sia molto personale decidere quando e dove pescare. C’è un ragionamento dietro, ma lo tengo per me.
Il 12 gennaio arrivo sullo spot. Arrivo incazzato, cioè determinato proprio.
Nelle settimane precedenti l’ho tenuto vivo, solo con boiles. Poche e spesso.
Il livello si era mantenuto stabile, speravo che questo insieme ad una certa regolarità nella pasturazione potesse portarmi esemplari di taglia.
Due canne pescano come solito, la terza esplora una zona nuova sulla sx, in corrente..
Sono in pesca, allestisco il campo. Il fango risucchia i picchetti della tenda.
Fa un freddo cane davvero, verso le 18 sono in branda, mangiato.
Sono fiducioso delle mie scelte, fa molto freddo e il pesce è abbastanza fermo, strano vedere le vette cosi tranquille in fiume.
Le 2 di notte, spia rossa e sibilo infinito direttamente dalla buca. Cazzo è grosso!! Ha funzionato tutto.
Qua, in questo momento, ti stimi eh si… ti stimi per qualche breve istante prima di entrare nell’enfasi del combattimento.
Catturata. È bianchissima, imponente, larga. È una cazzo di reginona del grande fiume!! Sono 17 kg, è un pesce pazzesco. Accendo le luci della jeep per fare la foto, c’è una nebbia esagerata. I pioppi li vedo uno alla volta ed è tutto congelato. Le mani bruciano dal freddo.

La notte passa tranquilla, abbiamo ronfato fino alle 9 del mattino. Anche Lea sembrava contenta del risultato.
Come l’ultima carpa anche questa è caduta su di un semplice innesco Squidor, una singola con spugnetta. Sembra che queste carpe apprezzino un buon fishmeal stuzzicante.
Stessa canna, altra partenza. Sono circa le 12, il fornello scaldava dei fusi di pollo alla paprika, il segnalatore avvisa una lenta partenza. Una discreta regina, è poco sopra i 10 kg, si stava evidentemente scorpacciando in zona. Una cattura che mi godo, in pieno inverno nell’ora del mezzogiorno.
L’anno nuovo è iniziato nel migliore dei modi.
Con il sole ho potuto notare che dalla parte opposta c’è un tratto sassoso che è l’unico ad essere sempre al sole, va visitato.
17 GENNAIO_ “Il pioppeto”
Sessione 5 – 24h ore di pesca
Sono in pesca da un giorno. All’attivo da ieri alle 17, 3 carpe di corrente.. si proprio corrente, perché rispetto alle altre sessioni la canna a dare risultati non è in buca ma in 3mt o poco piu e verso sinistra. Non enormi ma i pesci di fiume si fanno tutti rispettare.
Nell’ultima pasturazione avevo deciso di allargarmi perchè dall’ alto della sponda (con l’aiuto dell’abbassamento del livello del fiume) si notavano dei sassi abbastanza grossi nel primo scalino.
Pensavo potesse essere una buona zona. Innesco la mia principessa, singola 20 Magic Fruit. Con spugnetta.
I pesci stanno girando proprio li e alle 4 fanno suonare la mia sveglia, anticipando i galli della piccola fattoria dietro l’argine. È la canna piu scomoda di notte; cerco di deturpare il meno possibile l’ambiente e questo è spesso anche un buon modo di depistare o scoraggiare qualche pescatore parassita. Occhi aperti e sguardo in alto per evitare ramaglie diritte negli occhi. Arrivo sulla canna, Lea è gia li ad aspettarmi. È un bel combattimento, il pesce entra subito in corrente; avevo già notato nella battaglia precedente che ad un certo punto lo scalino diventava tosto, cosi mi porto verso sinistra in modo da evitarlo, ora il filo non soffre più e un’altra regina di fiume entra in guado. È un’ altra reginotta di 5-6 kg, bocca forte e fisico compatto.
Promette bene per il fiume che verrà.

26 GENNAIO_ “Il pioppeto”
Sessione 6, 24 ore di pesca
Sono le 23 e 07. Spioviggina, non fa freddo, ho deciso all ultimo di accamparmi questa notte perché continuerà ad essere stabile ancora per poco. La tramontana che doveva arrivare ha evidentemete rallentato marcia, dovrebbe arrivare tra stanotte e domani. La pioggia potrebbe diventare neve. Sta cambiando il vento da sud a nord passando per ovest.
Sto metabolizzando quello “scalino che diventava tosto” perché mi ha fatto perdere un pesce poco fa. Forse è diventato ancora più tosto, probabilmente qualcosa è stato trasportato fino ad incagliarsi. Il fiume cambia anche senza fare piene a volte, è un ambiente mutevole, qui si va davvero in caccia.
A proposito di ostacoli sul fondale, siate furbi, approfittate degli abbassamenti importanti, scattate foto!
Vi aiuterà per le pescate che saranno.
Dopo 7 ore di pesca la conclusione è: dove prima c’erano le carpe nuota un affamato branco di barbi; 3 a guadino, proprio dove inizia la corrente. E un pescegatto nella buca.
Ore 17, suona la centrale, la sua vetta si mimetizza al di sotto di due piante enormi, come fosse un ramo. Slamata cazzo, squidor del 20, nuda e cruda. La preda sbacchettava nervosa ma con sostanza, chissà.
Ovvio che per un pescatore quella persa è sempre grossa.
Ricapitoliamo.
6 sessioni per un totale di circa 80 ore.
Con l’ultima partenza, ahime sfortunata, sono riuscito a catturrare con tutte e tre le canne.
8 carpe catturate, una mi ha battuto.
Nella buca i pesci più grossi, in corrente i più divertenti. Nella canna di mezzo una sola partenza, forse bella ma si sa, come dicevamo prima, i pescatori sono grandi sognatori.
Sono contento dei risultati raggiunti ma quella sassaia che ogni volta vedo di fronte a me non poteva restare inesplorata.
Era lo specchio del posto dove mi trovavo ora, un po più a monte. Dall’altra parte.
13 MARZO_ Spot “Climber”
Sessione 1 – 3h
2 canne gia innescate, picchetti, avvisatori, una borsa, il cane. Il meteo era perfetto e non quello della tv ma quello che vedevo dalla macchina mentre andavo verso altra direzione. Inversione, si va un paio d’ore.
Da giorni a pranzo si stava in maniche corte, le sassaie sicuramente si sono scaldate ed oggi è nuvolo, sta spiovigginando, questa è stata la pensata che mi ha fatto dedicare due ore cosi, non previste.
Ed è quel momento ics, quel momento in cui arrivi a tu per tu con la realtà; hai fatto una scelta, hai investito risorse, fatica fisica e tempo; fino a quel momento eri sicuro dei tuoi piani, ora devi essere convinto. Pasturavo la nuova sassaia da poco e con poco.
Mentre nello spot di prima mi trovavo all inizio di un tratto tanto interessante quanto lungo e ho quindi cercato di attrarre le carpe nella zona dove riuscivo a calare le canne, prima dell inverno con grandi quantità, ora sono certo che lo spot è gia fonte di cibo e qui verranno a cibarsi nelle ore piu calde, quindi la pasturazione sarà più esigua.
La Jeep fa inversione, si nasconde tra i cespugli del primo argine e inizia la modalità cli climbing attraverso un piccolo sentierino che mi ero creato; qualche metro piu in giu la punta di sassi che dall’alto si vede molto bene anche perché il fiume scende sempre più.

C’è una barca poco distante dalla riva, alla mia sinistra; parlano ad alta voce, c’è molto vento.
“Oh c’è uno là”, ma da dove cazzo è venuto giu. Adoro queste postazioni selvatiche, poi ci sono sempre tanti intrecci d’alberi che non devi neanche portarti la sedia!
Il fiume si era abbassato, la corrente era in modalità rapide a due passi dai miei piedi.
Dicevo, due spot solo dove poter lanciare; lo spazio creato nella radura prima della sassaia è davvero esiguo, ma la spiaggia di sassi davanti la posso gestire per tutta l’ampiezza tra due pennelli, ecco saranno 100 mt, spacca caviglie.
I miei inseparabili picchetti da due soldi incastrati trai sassi, vette al cielo e una brioche.
La canna di destra sembrava in sofferenza; beh come biasimarla, è in piena corrente ma ci sta, penso che fosse appoggiata bene al primo gradino che ora starà in 2 mt ma neanche.
Non era sofferenza, c’era mossa, forse era già lei; partenza di fiume e via di corrente, drifting di fiume. Toccava fare uguale ma nelle rocce; uno spasso, i due dalla barca guardavano e io che urlavo e m’incitavo; prima punta i massi poi sfrutta la corrente per andare verso l’albero sommerso, questo era a metà dei 100mt..; per fortuna quando ci arriva ha bisogno di riprendersi e riesco ad aggirare l’ostacolo. Piccola diavola è sempre di fianco che mi segue nei sassi, ormai siamo al 70esimo metro. Mi sentivo davvero Sampei, il pesce veniva fuori in corrente con la cresta, siamo in zona salvezza, guadino ed esultanza. 12 kg di spettacolo. Non si può pesare la mia gioia, per la carpa catturata in poco piu di 30 min, lungo un fiume, il più grande d’Italia.

15 MARZO_ Spot “L’ansa”
SESSIONE 1
Indole zingara. Sono poco piu di un km avanti alla precedente postazione. Quelle sponde dove arrivi ad un oretta dal tramonto e incontri la carovana di pescatori al colpo, una volta, ora fanno feeder. Arrivano da Modena e Bologna. Oggi hanno pescato un sacco, sono felici e te la raccontano a cuore aperto. Ecco un altro modo per conscere il fiume senza un eco. L’indizio piu importante che questi personaggi sempre ti diranno è dove il fondale è libero; gli rode da morire perdere uno dei loro micidiali e costosi pasturatori.
Decido di dare il cambio agli emiliani, mi fermo una notte veloce: ombrellone lettino e tre canne in caccia.
Qui è lo spot perfetto, quello dei libri che leggevo a fine anni ’90 ed è pure comodissimo ma per ora solo pesci di disturbo che mi han fatto sostituire gli inneschi con qualcosa di piu strong.
Vado a letto e punto la svegllia.
Alle 5 sono sveglio. Neanche un bip, neanche a 6m nel giro d’acqua, neache a filo di corrente, neanche dove la buca risale verso un ostacolo. Resta il fatto che è un giornata quasi estiva, papà compie oggi 68 anni , mi ha raggiunto a pescare e si sta divertendo un sacco. Arriva anche Paolo il mio amico ingegnere, con il suo ciao fiammante, quello blu, perche ne ha un altro rosso. Il geometra cattura a ripetizione, noi prepariamo i panini con la salsiccia.
TO BE CONTINUED